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Pochi profili adeguati alle richieste delle aziende

1. Titolare a Novara di una grande aziende del settore risico-lo, lei è presidente dei giovani imprenditori di Confindustria. Gli industriali lamentano il gap tra le competenze richieste per l’assunzione e quelle effettive dei candidati; non è possibile anche per altri settori costituire una scuola di alta formazione, come avviene per l’Academy a Borgomanero?

«Academy è un’idea vincente realizzata da Confindustria grazie alla partecipazione di alcune grandi aziende del settore metalmeccanico. E’ stato possibile attuarla perché i numeri in gioco sono piuttosto elevati, e le competenze richieste dal comparto sono analo-ghe. Se penso soltanto al no-strosettore, o anche all’agroali-mentare è molto più complicato perché le competenze che occorre possedere sono molto più variegate e differenziate traun’azienda e l’altra, ed i numeri decisamente inferiori».

2. Quindi buona parte della formazione tocca alle aziende?

«Negli altri settorisì, e per questo c’è il contratto a termine proprio per consentire anche il periodo di formazione interпо».

3. Cosa dovrebbero fare le scuole?

«Dare la giusta importanza alla parte pratica, di laborato-rio, che andrebbe organizzata in base alle richiese del mercato del territorio». 

 

Visualizza l’estratto dell’articolo:

  • LA STAMPA “Novara-VCO”: J3I7MK

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